lunedì 5 dicembre 2022

CALL CENTER E CHIRURGHI

Sono un tipo tranquillo, raramente mi altero. Una personcina educata. 
Chiedete in giro se non vi fidate. Avete chiesto? Bene. 
Dicevo, sono una personcina educata, tuttavia… 
Ogni personcina educata ha un tastino nascosto che la fa scattare in modo inconsulto, trasformandola in un “incazzuso” qualsiasi. Ad alcuni l’interruttore scatta quando assistono a un’ingiustizia, ad altri, più banalmente, quando gli insultano la squadra del cuore. Dipende. 
A me scatta quando arrivano le telefonate dei call center… 
Approfitto dell’occasione per scusarmi pubblicamente con i ragazzi che lavorano nei call center di mezza Europa per le volte in cui ho tagliato corto e chiuso la comunicazione in quattro e quattr’otto, ma davvero non ce la faccio ad ascoltare le pappardelle studiate a tavolino che sono costretti a propinarmi. 
Tanto più perché sono una di quelle persone che non sottoscriverebbe mai e poi mai un contratto a fronte di una telefonata. 
Vorrei ci fosse il modo di farlo capire al volo a questi ragazzi, ma non c’è. 
Ogni volta cerco di stopparli, di spiegargli che… ma loro sono stati allenati a non farsi stoppare, a non accettare un no, a riproporsi all’infinito nel tentativo di sgretolare le difese del consumatore. Così inizia l’inevitabile balletto di affondi, parete, risposte e contro risposte. Io mi irrigidisco, il fastidio traspare evidente nel mio tono di voce mentre tento di chiudere il più in fretta possibile, e risulto – me ne rendo conto – odioso e respingente. 
Alcune volte, per fortuna, riesco a controllarmi, ma questo non facilita la vita degli operatori perché in questi casi mi viene la tentazione di adottare tecniche (vigliacche) per spiazzare l’avversario. 
Cose del tipo:
“Vodafone? Noooo, guardi, il telefono me lo paga l’azienda quindi a me che me ne importa dell’operatore telefonico?” (Magari fosse vero…) 
“Sky? Noooo guardi io faccio parte di una setta religiosa che vieta di guardare la TV anche da spenta, per cui…” 
“Trading on line? Noooo guardi martedì prossimo entro tra i cistercensi e vado a vivere in un monastero di clausura, per cui capisce bene che…”. 
Ho notato che ultimamente diverse aziende non ricorrono più a degli operatori telefonici, ma che arrivano sempre più spesso telefonate con messaggi preregistrati. Spero l’abitudine si diffonda sempre di più perché è così liberatorio - appena capisci che dall’altra parte non c’è una persona in carne e ossa, ma solo una voce registrata - prendere fiato e urlare a squarciagola: “Ciupaaaaa!!!”, senza scrupoli di coscienza.
Molto probabilmente, per la legge del contrappasso, nella prossima vita mi reincarnerò in un operatore di call center e avrò a che fare con il mio amico Vito.
Il mio amico Vito, quando gli telefonano da un call center, risponde serio: 
“Noooo guardi, sto per entrare in sala operatoria, non posso proprio risponderle…”.
Come dite? Vito, un chirurgo? 
Che personcine ingenue che siete…



P.S.

ragazzi che lavorate nei call center, spero sia chiaro che questo post è poco più di uno scherzo. Io non ce l'ho con voi, io ce l'ho con i call center in quanto tali. 
Che sono aziende che, se operano nel rispetto delle regole, hanno tutto il diritto di esistere. Ma che per loro natura sono fastidiose.
Del resto capiterà anche a voi di trovarvi qualche volta dall'altra parte della barricata, a ricevere le telefonate di vostri colleghi che vogliono vendervi a tutti i costi un abbonamento per fare trading on line mentre sul conto non avete neanche i soldi per comprarvi una pizza.
E non ditemi che in questi casi non avete la tentazione di dire:
“Noooo guardi, sto per entrare in sala operatoria, non posso proprio risponderle…”.



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