giovedì 2 dicembre 2021

MASCHERINE. Tipologie di utilizzatori.

 

Mascherine.

Ovvero quell’indispensabile accessorio che, in via teorica, dovrebbe coprire naso e bocca per ridurre la circolazione di virus in presenza di altri esseri umani.

Per fortuna molti hanno preso seriamente l’idea che questo oggetto possa avere una notevole utilità pratica, ma è esperienza comune che venga talvolta indossato e “interpretato” dai suoi utilizzatori nei modi più disparati e più creativi.

Senza pretese di esaustività, ho provato a caratterizzare alcune di queste tipologie umane.

·         QUELLO CHE SI PROTEGGE LE TASCHE DAL CONTAGIO. In realtà non usa la mascherina, ma la tiene in tasca, per poi ripescarla precipitosamente nel caso in cui sbuchi un Tutore dell’Ordine di qualsivoglia natura (Poliziotto, Carabiniere, Finanziere; Vigile Urbano, Guardia Forestale, Ausiliario del Traffico, Capo Scout, Messo Comunale) da cui teme di beccarsi una multa.

·        QUELLO CHE ADORA LE SCIARPE. La mascherina c’è, ma è portata sotto il mento, sul collo, tipo pashmina. In questo modo le orecchie gli calano verso il basso con un tenerissimo effetto “Nano Cucciolo” che lo rende davvero adorabile.

·        CAPPELLO ANTIVIRUS. Interpreta la mascherina in modo opposto e alternativo all’uomo che adora le sciarpe. Lui la mascherina la solleva sulla fronte, talvolta proprio sulla sommità del capo, dove la scorda, finendo per farcisi anche la doccia. Poi si stupisce se i capelli non vengono morbidi.

·         IL SALISCENDI. Eterno indeciso o cronico insofferente, passa tutto il tempo a spostare la mascherina di qua e di là, più su o più giù, un po’ a destra un po’ a sinistra, toccandola ripetutamente in ogni dove in modo da renderla l’oggetto potenzialmente più virale e pericoloso dell’universo. Una singola mascherina di proprietà di un utilizzatore di questo tipo, abbandonata in un luogo pubblico, è in grado di infettare una città di medie dimensioni con almeno 7 tipi di virus differenti, un paio dei quali sconosciuti alla scienza ufficiale.

·        QUELLO CHE SOLO LA BOCCA E’ PERICOLOSA. Porta la mascherina sulla bocca lasciando scoperto il naso. Evidentemente questo soggetto è convinto che il naso non serva per respirare ma solo per estrarvi, con accurate spedizioni speleologiche, caccole di varie forme durante le soste in macchina al semaforo. Oppure ha un naso di notevoli dimensioni e spera che le donne che incontra credano al becero luogo comune che dice che ci sarebbe una relazione diretta tra le dimensioni del naso e quelle del pene. Temo che tale luogo comune abbia scarso fondamento scientifico, mentre è molto più probabile che vi sia una relazione diretta tra il fare cose insensate, tipo indossare mascherine lasciando libero il naso di respirare virus, e le dimensioni modeste del cervello.

·        QUELLO CONVINTO DI ESSERE CIRCONDATO DA SORDI. Costui tiene diligentemente la mascherina su naso e bocca… fino a quando non deve parlare con qualcuno. Allora la abbassa per farsi sentire meglio, sputacchiando doppler a mitraglia a distanza talvolta superiore a quella a cui un essere umano medio è in grado di lanciare un sampietrino durante i simpatici battibecchi coi Celerini alle manifestazioni di protesta.

·        QUELLO CHE SPERA LA PANDEMIA NON FINISCA MAI. Tiene la mascherina perfettamente posizionata a protezione di gran parte del viso, lasciando scoperti solo gli occhi. Dal punto di vista della lotta al proliferare dei virus è un soggetto encomiabile. Peccato che la motivazione vera sia che sotto la mascherina è brutto come la fame e che la mascherina gli serva per nascondersi più che per proteggersi. Andrebbe tutto bene se non fosse che, per poter continuare a nascondersi dietro la mascherina, passa il tempo libero a starnutire apposta sulle maniglie delle porte…


...cacchio guardi?