martedì 3 gennaio 2012

Amici & Canne

Lui vuole uscire coi suoi amici. (Giusto).
I suoi amici si fanno le canne. (Sbagliato).
Non posso decidere io chi sono i suoi amici. (Giusto).
I suoi amici bevono. (Sbagliato).
Magari pure lui - anche se assicura di non farlo - qualche volta beve e magari qualche volta ha dato qualche tiro di canna, così per provare. (Sbagliato, sbagliato, sbagliatissimo, proibitissimo e se ci penso troppo intensamente mi viene un coccolone!).
Lui ha già 14 anni e quindi non è più un bambino. (Giusto).
Lui ha solo 14 anni e quindi non è ancora un adulto. (Giusto anche questo).
Lui pensa che avendo 14 anni è ormai in grado di badare a se stesso. (E’ una cazzata, tra qualche anno saprà che è un cazzata, ma lo pensavo anche io alla sua età e ho dovuto superare i 40 per capire che non si impara mai davvero a badare a se stessi, per cui anche da vecchi si continuano a fare inaspettate e coreografiche cazzate).
Sua madre si preoccupa. (Giusto, mi preoccupo anche io).
Sua madre pensa di poterlo ancora in qualche modo controllare.  (Temo sia una pia illusione).
Ricapitolando.
Lui ha 14 anni e ha un giro di amici che usa con troppa leggerezza alcool e cannabis, ma oggi è praticamente  impossibile trovare un giro di amici adolescenti in cui siano assenti alcool e cannabis per cui l’unico modo per tenere con sicurezza un adolescente lontano da questi rischi è incatenarlo in uno scantinato buio e impedirgli di uscire.
Purtroppo non possiedo uno scantinato.
Gli psicologi dicono che l’unico altro modo per aiutare gli adolescenti è parlare con loro e cercare di consigliarli e accompagnarli nella crescita senza essere castranti e autoritari, ma invece rassicuranti e autorevoli.
Forse gli psicologi ostentano tanta sicurezza perché possiedono uno scantinato!
Alcuni amici sostengono invece con decisione che i figli devono fare le loro esperienze e i loro sbagli, che si tratta di passaggi obbligati che servono a crescere e a diventare più forti.
Qualcuno sembra crederci davvero. Qualcun altro ho l’impressione che abbia più banalmente perso di mano i figli e non sappia che pesci pigliare, per cui non gli resta che convincersi che sia una buona teoria.
Altri sono semplicemente troppo presi dai loro personalissimi casini per avere voglia e energie da spendere coi figli e si prendono per il culo da soli raccontandosi (e raccontandoti) questa storiella della necessità di fare esperienze perché non si vogliono prendere le ansie del caso.
Veramente a me da adolescente è bastato vedere alcuni amici buttarsi via di alcool e eroina per capire che era una stronzata, non ho avuto bisogno di spaccarmi di vino e di bucarmi come un puntaspilli.
Per dire: come scrittore mi basta leggere di omicidi e efferatezze per scrivere un thriller, non è mica necessario che diventi un serial killer!!!
Ma alla fine di questo sproloquio torniamo al punto di partenza.
Lui vuole uscire coi suoi amici. (Giusto).
I suoi amici si fanno le canne. (Sbagliato).
La cosa importante è che lui eviti di farsi le canne.
E a quelli che dicono che non devo ingigantire la cosa e che non è grave farsi qualche canna rispondo: ne riparliamo quando avrete un figlio di 14 anni che esce con gente che si spacca di canne.
Prima di allora fatevi pure le vostre canne e non rompete le palle.
Grazie.

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