L'altro giorno sono andato a sfogliare
"Luisa ha le tette grosse", il mio secondo romanzo pubblicato con Leone
Editore e l'occhio si è fermato su una delle "famose" lettere che Angelo,
il protagonista, impiegato frustrato, scrive (senza poi spedirle) per proprio
sfogo personale.
Nel caso di specie una risposta agli anziani di una Università della Terza Età che hanno fatto richiesta di effettuare una visita dell'azienda.
“Stronzissimi vecchietti
siccome
non bastavano i marmocchi a sfracellarci le palle con le loro gite scolastiche
mascherate da visita di istruzione vi ci siete messi anche voi, ma bravi!
Ma
è mai possibile che non abbiate nessun altro modo più interessante di passare
le vostre giornate? Non dico portare ai giardinetti i nipoti, che capiamo
benissimo sia una rottura di coglioni mondiale ma, per esempio, andarci da soli
ai giardinetti, a guardare il culo delle baby sitter o, in subordine, le tette
ballonzolanti delle studentesse che fanno jogging!
Siete
proprio sicuri che vi interessi passare due ore a girare in un posto
maledettamente simile ai merdosi uffici e ai fetenti capannoni in cui vi siete
rotti la minchia per tutta la vita?
Premesso
che la vostra presenza nei nostri corridoi ci fa piacere più o meno come
infilare i testicoli nel frullatore e farlo partire alla massima velocità, se
proprio non se ne può fare a meno in quanto - per palese malevolenza nei nostri
confronti - avete deciso di venire lo stesso, con la presente vi confermiamo
che il giorno 20 del c. m. le porte della nostra azienda non risulteranno
sbarrate e che nessuna guardia giurata all’ingresso vi caccerà fuori a calci
nei vostri molli deretani, per cui potrete allegramente accedere e venire a
tartufarci i maroni.
Nell’occasione,
con non poco sforzo, porgiamo i nostri più Distinti saluti”.
(Sfogo che, nel romanzo, gli costerà caro…)
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VECCHIETTI A CHI??? |
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