Da bambino ho letto vagonate di fumetti.
I grandi
storcevano il naso.
“Che sono quelle stupidaggini? Perché non leggi qualcosa di
serio?”
Allora gli facevo notare che accanto ai fumetti leggevo
Salgari, Verne, London, Twain.
Ma i grandi storcevano di nuovo il naso. E di nuovo
ripetevano:
“Che sono quelle stupidaggini? Perché non leggi qualcosa di
serio?”
Insomma, secondo i grandi, le uniche cose che avrei dovuto
leggere erano i quotidiani e i libri di scuola.
“Se leggi quelle scemenze non imparerai mai niente! Non
diventerai mai nessuno nella vita!”
I grandi avevano ragione.
Non sono diventato quello che volevano loro.
Non sono diventato ricco, non sono diventato importante.
Sono diventato solo uno scrittore.
E cioè quello che volevo diventare io.
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EHI! LO SO CHE NON E' NATALE! |