mercoledì 21 gennaio 2015

EXTASIA (ovvero: i romanzi sono un po' come dei figli…)


I libri per uno scrittore sono un po' come dei figli (in senso figurato, ci mancherebbe!); del resto certe volte non bastano nove mesi per "partorirne" uno.

Quando si ha una famiglia numerosa è inevitabile che l'emozione della nascita vada un po' stemperandosi, via via che i figli vengono al mondo. Così succede anche con i libri.

Perciò se prima dell'uscita di "Pinocchio 2112", il mio primo romanzo, ero uno di quei padri isterici che vanno avanti e indietro fuori dalla sala parto, oggi sono un padre teso, ma presente a se stesso, che attende in modo composto la nascita del suo quarto figlio.

Infatti a partire dal 18 febbraio 2015, arriverà in libreria EXTASIA, il mio quarto romanzo. Il terzo su carta. Di nuovo con Leone Editore e, di nuovo, a distanza di cinque anni, un romanzo con ambientazione fantascientifica.

Per la verità le distinzioni di genere mi hanno sempre interessato poco. Né ho mai avuto la presunzione o la velleità, come autore di fantascienza, di scrivere qualcosa di assolutamente rivoluzionario o innovativo. La mia attenzione, le mie energie, sono concentrate sui personaggi, sulla trama, con la speranza di consegnare ai lettori (siano o meno appassionati di fantascienza) una storia avvincente.
 
Questo aspira a essere EXTASIA, col suo racconto delle vicende di Dany ed Eva, fratelli adolescenti in fuga dal padre psicopatico, sullo sfondo di un mondo sfatto e morente.

Non ho avuto bisogno di immaginare eventi straordinari e inattesi per disegnare il futuro in cui è ambientata la storia, mi è bastato – purtroppo – portare alle estreme conseguenze i meccanismi distruttivi oggi già in atto: inquinamento, crisi economica, perdita di solidità e di coesione dei sistemi-stato.

La città senza più elettricità, senza più un governo, preda delle bande criminali, invasa dalle droghe (tra cui spicca l'EXTASIA del titolo), devastata da nuove malattie per le quali nessuno è più in grado di trovare delle cure, è uno scenario tristemente probabile, quasi obbligato, se la nostra società non saprà trovare il modo di cambiare rotta.

La triste banalità del male, direbbe qualcuno.

Vedremo se e come saprà camminare questo nuovo nato.

Mi piace molto che, con l'uscita di EXTASIA, Leone Editore abbia deciso di pubblicare anche un'edizione economica di "Pinocchio 2112", in un'ideale staffetta tra i due romanzi, per chi fosse curioso di leggere anche questo primo libro che ha collezionato davvero buone recensioni sul web e sui social network dei lettori (Anobii e Goodreads), nonostante abbia scontato la circostanza di essere stato una delle prime pubblicazioni della Leone Editore, quando ancora la casa editrice non aveva una buona distribuzione e un nome conosciuto.

Mi faccio da solo un in bocca al lupo. Nella speranza che i romanzi, come i figli, imparino a camminare con le loro gambe e possano andare lontano.

O, comunque, abbastanza lontano da finire nelle vostre mani.
 
VAI PICCOLO! SPACCA IL MONDO!!!
 

6 commenti:

  1. Fantastico! Ho "UN" potenziale lettore :-)))) Scherzi a parte avere uno scrittore come potenziale lettore è sempre una bella cosa (anche se scatta un po' "l'ansia da prestazione") ;-)

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  2. Ciao Silvio... Ops, ti ho dato del tu e non so nemmeno perché, ma mi è venuto spontaneo e quindi se non ti dispiace penso che continuerò così. Ho letto il tuo Pinocchio 2112 e penso che sia davvero un bel libro: i miei complimenti! Ora però devo farti una domanda, così, a bruciapelo...
    Senza immaginare l'evoluzione che avrebbe avuto il tuo lavoro, se la casa editrice con la quale hai pubblicato, ti avesse chiesto un contributo per farlo, tu avresti accettato?
    Personalmente sono contrario a questo tipo di pubblicazione, ma se la casa si rivelasse effettivamente seria, forse... Tu che dici?
    Ti ringrazio.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Ciao. Pagare per pubblicare ha poco senso. Altro discorso è decidere di investire dei soldi per fare promozione al proprio romanzo. In teoria dovrebbe essere la casa editrice a farlo, in pratica per i piccoli editori è quasi impossibile. In ogni caso, anche laddove si decida di spendere dei soldi per la promozione del proprio romanzo pubblicato con un piccolo editore, si deve essere consapevoli che nella stragrande maggioranza dei casi, anche se questo aumenta un po' le vendite, non si arriva a recuperare i soldi investiti. Per cui normalmente si tratta di una spesa a fondo perduto per arrivare a vendere, comunque, nulla più che qualche centinaia di copie del libro. Sono scelte personali. Per quanto mi riguarda prima di pubblicare il primo romanzo avevo, come è normale che sia, un'ansia esagerata di arrivare finalmente in libreria. Ansia e desiderio che oggi si sono acquietate. Per cui oggi meno di ieri sono disposto a spendere dei soldi in queste cose. Se sei uno scrittore, in bocca al lupo per il tuo lavoro. :-)

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  3. Ciao Silvio. Ti ringrazio per la tua risposta. Se sono uno scrittore? Per il momento ho soltanto dato corpo alle mie fantasie letterarie, scrivendo un libro di fantascienza che ha riscosso l'attenzione di un paio di CE che si sono offerte di pubblicarlo in cambio di un contributo da parte mia, purtroppo troppo cospicuo per le mie tasche. Sebbene l'ultima CE, in base alle informazioni da me raccolte, si fosse prospettata come seria e promettente, cosa peraltro confermatami anche da un colloquio telefonico con l'editore, purtroppo, per il momento, temo che il mio libro non vedrà la luce solo perché sono troppo povero per potermelo permettere.
    Comunque non demordo e spero che ci sia da qualche parte un editore che scelga di avere fiducia nel mio lavoro e per questo di rischiare qualcosa, senza però chiedermi nulla in cambio, se non il mio impegno creativo.
    Grazie per il tuo augurio e complimenti ancora per il tuo successo.

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