lunedì 22 agosto 2016

Burkini sì, burkini no.


Burkini sì, burkini no.

Con la mia proverbiale mancanza di tempismo, mentre ormai l'argomento sta svaporando, volevo dire una cosetta (lasciando perdere il fatto che quando vengono fuori temi troppo scottanti, tipo se l'Italia zitta zitta non stia già facendo un pochetto di guerra in Libia o cose del genere, subito vien fuori qualche argomento un po' meno fondamentale a riempire i media e spostare l'attenzione).

Premetto che del costume in quanto tale non me ne frega una cippa, ma mi scappa una considerazione più generale sulle motivazioni che stanno dietro il divieto e sulla coerenza tra divieto e motivazioni.

Se quelli a favore del divieto avessero il coraggio di dire chiaramente che gli stanno sul culo i musulmani e non li vogliono in spiaggia, il divieto sarebbe, per lo meno, coerente con la (becera) motivazione.

Invece, siccome suona brutto ammettere da un lato di essere razzisti e dall'altro di avere paura che le donne musulmane nascondano una bomba sotto il costume (ehm… dove?!?!), viene data più rilevanza a  una motivazione politicamente corretta che recita che è inaccettabile che le donne musulmane non possano anche loro tirare fuori liberamente la loro cellulite sul bagnasciuga.

Perciò, per protestare contro il maschilismo di certa parte del mondo musulmano, sarebbe giusto vietare il burkini.

Nonostante la mia laurea in legge dorma dimenticata in un cassetto, mi risulta impossibile non ricordare a me stesso che in una società civile, laica e democratica si può vietare qualcosa solo se questa cosa è pericolosa e/o se da questo divieto deriva un vantaggio per qualcuno.

Se vieto di fumare in luogo chiuso, voglio preservare dal fumo passivo. In effetti se nessuno fuma, nessuno respira il fumo e ho preservato la salute. Ok, non fa una piega. Divieto good!

Ma se vieto il burkini perché degradante, otterrò che la donna musulmana vada al mare con un costume "occidentale"? Chiaramente no. Al contrario, la donna musulmana che prima riusciva ad andare al mare, sia pure coperta da uno scafandro (come le nostre bisnonne), al mare non ci andrà più.

Il divieto non ottiene lo scopo. Giuridicamente è una michiata perché fa un danno peggiore. Divieto bad!

Però… nei fatti si svuotano le spiagge di molte famiglie musulmane. Perciò il divieto risulta utile non alla donna musulmana bensì allo xenofobo a cui stanno sul culo i musulmani, che ottiene il suo scopo senza neppure esporsi a dire quello che pensa realmente.

Guarda un po'.

Ripeto, del costume non mi frega niente e sono convinto che le ossessioni sessuofobiche abbiano ben poco a che vedere con le religioni (cattolica un tempo, musulmana oggi), quanto piuttosto con le tradizioni dei popoli e con la volontà di tenere sottoposte le donne.

È che mi danno fastidio le ipocrisie e le false motivazioni dietro cui ci si nasconde per scatenare guerre, opprimere popoli, affamare operai, lasciare affogare disperati, segregare deboli.

Detto questo, potete serenamente uscire a caccia di Pokemon!



MUSSULMANE DI FINE 800