giovedì 19 aprile 2012

I libri stanno morendo e anche la letteratura non si sente molto bene? :-)

Su siti e forum di appassionati lettori, accanto ai patiti delle nuove tecnologie che esaltano le “magnifiche e progressive sorti” degli ebook, leggo interventi apocalittici di lettori preoccupati non solo del futuro del libro cartaceo , ma addirittura che si sia alle soglie di una lenta agonia della letteratura in quanto tale a causa del suo divenire sempre più “immateriale”.
Ma la letteratura cos'è? La letteratura è forse "l'insieme dei libri"? Chiaro che no.
Sintetizzando fino alla stitichezza possiamo dire che letteratura è raccontare storie, e raccontarle "bene"? Qualcuno rabbrividirà a questa definizione. Mi assumo la responsabilità della sua estrema semplificazione.
Se però il nocciolo della letteratura, concettualmente, è questo e non il libro in quanto oggetto allora… Forse prima della carta non c'erano storie? Prima della stampa non c'erano storie? Prima dell'alfabetizzazione di massa non c'erano storie?
C’erano eccome. Solo che venivano raccontate a voce e tenute a mente.
Toh! Quindi per migliaia e migliaia di anni la letteratura è stata… “immateriale”? Oh yes!
Senza per questo agonizzare, morire e venire dimenticata? Oh yes!
Del resto ognuno di noi cosa conserva nella testa? Non scaffali pieni di volumi, ma sensazioni e ricordi (… diamine… anche questi “immateriali”!).
Scherzi a parte sono convinto che la letteratura in quanto tale non morirà mai, perché non morirà mai il desiderio degli uomini di raccontare e ascoltare (o leggere) storie. Potranno cambiare (e cambieranno) i modi, i supporti, le modalità, i tempi, ma resterà la creatività, il racconto, lo stupore, il piacere. O l’incazzatura, se la storia fa schifo ed è raccontata male : - )
Anche io sono tra quelli che si appassionano alle discussioni sui nuovi supporti per la lettura, ma non tanto perché mi preoccupi per la sorte dei libri cartacei (che peraltro sono convinto sopravvivranno a lungo) o tanto meno per la sorte della letteratura, bensì piuttosto perché – da autore - mi preoccupano le possibili implicazioni delle nuove tecnologie sulle tecniche di narrazione.
Ci avete pensato? Sono le tecniche di narrazione - mutate molto relativamente negli ultimi cento anni - che potrebbero essere rivoluzionate da nuovi e sempre più sofisticati supporti di lettura che consentono di ascoltare musiche e rumori, di allegare video e foto, ecc. Grazie a lettori ebook e tablet potremmo assistere a breve a nuove forme di romanzo: veri ibridi tra scrittura, musica e immagine, magari con l’ausilio anche della visualizzazione in 3D (la stanza descritta nel testo che si materializza sotto gli occhi del lettore sotto forma di immagine olografica… ci pensate?).
Per certi versi mi fa molta più paura questo ulteriore passo, che probabilmente è appena dietro l’angolo. Mi fa paura da un lato, egoisticamente, perché mi chiedo se avrò la capacità, come autore, di ideare e “scrivere” queste nuove tipologie di testi e dall’altro perché temo che l’eccessiva contaminazione possa trasformare i “libri” in qualcosa di troppo simile ai film o ai videogiochi. Impoverendo l’apporto del lettore alla storia.
Se oggi un libro è un’opera costituita per il 50% dalla creatività dell’autore e per l’altro 50% dalla capacità immaginifica del lettore, c’è il rischio che i nuovi “libri”, proponendo troppe immagini già preconfezionate, tolgano spazio al “lavoro” mentale del lettore.
Ma non vorrei contraddirmi rispetto a quello che scrivevo all’inizio.
No. Dobbiamo essere fiduciosi.
Ripetiamo tutti insieme, come un mantra: la letteratura non morirà mai! : - )


Autore che utilizza un rivoluzionario supporto di scrittura: la matita!!!


1 commento:

  1. Interessanti le riflessioni sulla letteratura e lo scrittore - lo linko sul nostro litweb.blogspot.it
    Buon lavoro

    RispondiElimina

Qualsiasi commento scritto con quello strumento meraviglioso che è l'educazione sarà bene accetto :-)