lunedì 16 aprile 2012

COME E' STRANO PUBBLICARE UN EBOOK

Pubblicare un ebook è strano.
E’ tutto così, come dire… virtuale!
Non c’è quel momento magico in cui il bolo di parole e storie e emozioni e ripensamenti e correzioni e ritmo e dialoghi e descrizioni prende forma e si concretizza in un fascio di fogli rilegati con davanti una copertina. Manca il passaggio in cui il lavoro mentale diventa oggetto fisico. Il passaggio che dice che “quel che è fatto è fatto” e che ora tocca aspettare e vedere “che effetto fa” in chi lo legge.
Mi sento come un artigiano che ha lavorato a lungo e con passione al suo manufatto, e che però non può toccarlo un’ultima volta prima di venderlo, perché appena dato l’ultimo colpo di scalpello o di pialla o di pennello o avvitato l’ultimo bullone, il manufatto gli è svaporato sotto gli occhi. Puf!
So concettualmente che esiste, che è acquistabile, che in teoria il mondo intero può leggerlo (il mondo intero? Magari!), ma tutto in astratto. Il mio cuore è pieno e le mie mani sono vuote.
Così torno e ritorno sui siti internet in cui è in vendita, riguardo la copertina, che per un ebook significa poco, è solo un’icona che serve a memorizzarlo meglio, eppure ho bisogno di imprimermela nella memoria. Sempre alla ricerca irrazionale di “sostanza”.
Lo so che non è l’oggetto che conta. Sono io il primo a dire che è la storia a essere importante, cioè il fatto che dalla mia fantasia e dal mio sudore (sudore mentale, per carità, che il vero sudore è di chi si spacca la schiena in fabbrica o sul cantiere) sia venuto fuori un racconto in cui qualcuno può immergersi, una trama in cui qualcuno può perdersi, delle suggestioni da cui qualcuno può tirare fuori quello che la sua mente e la sua fantasia desidera tirare fuori.
Non sono io quello che si è comprato il lettore di e-book e lo raccomanda entusiasticamente? Quello che scarica e legge volentieri anche sullo schermo a inchiostro elettrico, che mentre legge si scorda completamente di dove sia scritta la storia: su carta, su schermo, sulle nuvole?
Sì sono io, eppure…
Eccomi qui. Col cuore pieno e le mani vuote. Aspettando che qualcuno mi dica cosa ne pensa della mia storia, come per avere conferma che esiste veramente, che davvero qualcuno può leggerla, che non è tutta stregoneria e inganno tecnologico, che non sono vittima di un enorme “Scherzi a parte” che ha inventato l’intero internet (tutto falso! Ci aveva creduto al WEB? Che pollo, ahahahaah!) solo per farmi credere di avere pubblicato un libro in ebook.
Cavoli!
Non c’è niente da fare.
Pubblicare un ebook è strano.


NEBBIE....


1 commento:

Qualsiasi commento scritto con quello strumento meraviglioso che è l'educazione sarà bene accetto :-)